15 ago 2009

I Trafficati



Ecco del materiale su cui riflettere circa il rapporto tra centro e periferie abitative..

L'aumento delle attività del terziario (servizi, finanza, uffici pubblici) che si collocano nei centri urbani favoriscono (causano) la ristrutturazione e il risanamento di vaste aree cittadine con la conseguente espulsione di abitanti e delle attività piccolo commerciali e artigiane di servizio.
Questo fenomeno, unito all'aumento del costo/valore delle aree e degli immobili e in altra parte alla ricerca di stili di vita che richiedono nuovi e più ampi spazi, impedisce il rientro o il nuovo insediamento di abitanti nei centri storici cittadini.
Gli strati della popolazione con minori possibilità economiche si stanziano nelle periferie a ridosso delle aree urbane (cinture),spesso nel tempo soggette a degrado e obsolescenza, i ceti medio borghesi, con maggiore capacità di reddito, scelgono zone più decentrate, verso la campagna e la collina.
Lo spostamento di una parte degli insediamenti abitativi verso zone agricole o collinari, oltre le cinture periferiche che sono considerate zone operaie e quindi di minor pregio, aumenta la necessità di collegamenti viari e di strutture di trasporto pubblico per raggiungere i luoghi di lavoro, delle attività e di studio.
Alcuni disagi legati al decentramento delle abitazioni sono:
l'aumento dei percorsi per lo spostamento delle persone,il maggior tempo trascorso nei tragitti casa-lavoro (o studio),i maggiori costi e consumi energetici,
il maggior isolamento sociale per la minor dimanicità dei quartieri periferici o esterni rispetto ai centri città,la minor dotazione di servizi complessi e culturali quali: scuole, biblioteche, musei, teatri, con conseguente rarefazione del loro utilizzo e/o maggior costo e impegno per l'accesso;

Come diceva qualcuno il progresso starebbe nella riduzione degli spostamenti fisici indesiderati.. quindi abbasso il pendolarismo!!

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