18 ott 2009

Potere e paura nel newsmaking..



Qualche settimana fa ad anno zero, prima del della bocciatura del lodo Alfano, l'ex direttore trombato del corriere Paolo Mieli, sotto lo sguardo magnetico di Bondi, alla domanda di Santoro se ritenesse legittimo il lodo Alfano risponde civettuolo che si c'era l'esigenza di una maggiore tutela per le più alte cariche dello stato, ma che se gli avvocati di Berlusconi continuavano a querelare i giornali anche i giornalisti avrebbero avuto bisogno di una qualche immunità..
Adesso De Bortoli lamenta di avere perso una causa per diffamazione nei confronti del premier, mostrando però come il corriere non sia in realtà un giornale così ostile e prevenuto nei confronti del governo e reclamando un minimo di autonomia critica.

Avvinghiati come sono alle loro poltrone o bramosi di riaverle indietro non se lo sognano nemmeno di sostenere, come faceva qualche tempo addietro il tanto criticato Grillo, che la causa prima del loro asservimento al potere politico sono i finanziamenti pubblici all'editoria e che solo attraverso la loro abolizione sarebbe possibile liberare definitivamnete l'informazione in italia..
Purtroppo il loro triste ruolo sembra invece destinato a essere in eterno quello di mediatori e equilibristi tra le forze politiche che li tengono ben stretti per le palle e li trasferiscono a loro piacimento da un giornale all'altro in base alle esigenze del momento..

Scarica qui l'album di Porno..

La tematica della libertà di stampa è affrontata dei milanesi Cohiba in questo brano ben argomentato e quanto mai attuale..



http://www.myspace.com/cohibaplaya

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